Ancora un rinvio per lo stop alla seconda rata dell'Imu. L'approvazione
del decreto è stata rinviata dal consiglio dei ministri al prossimo
martedì. Ragioni ''tecniche'', spiega il governo, legate all'attesa di
un parere della Banca Centrale Europea sulla ricapitalizzazione delle
quote Bankitalia. I due decreti, Imu e Bankitalia, è stato spiegato,
interessano entrambi le banche e per questo sono ''contestuali''. Il
premier Enrico Letta infatti, chiedendo di evitare ''letture maliziose e
negative'' sul rinvio, assicura: ''La seconda rata dell'Imu non sarà pagata perché questo è un impegno da tempo preso''
Ma resta il nodo legato all'imposta sui terreni. Il ministro
dell'Economia Fabrizio Saccomanni, nella conferenza stampa a Palazzo
Chigi, rinvia le risposte sull'Imu a martedì ma sulle risorse ammette:
''Ho sempre detto che non sarebbe stato facile''. Il ministro
dell'Agricoltura Nunzia De Girolamo, che aveva posto la questione degli
immobili degli agricoltori, riferisce che ''sui fabbricati rurali
l'esenzione c'è'', mentre della questione dei terreni ''discuteremo
martedì''. Sul tema il ministro ha dato battaglia - incalzato anche
dagli ex colleghi di Forza Italia - cercando risorse con l'aiuto dei
colleghi del Nuovo Centro Destra, senza però trovare una copertura
esaustivo. E in Toscana un'azienda ha deciso di smontare il suo capannone per non pagare l'Imu. (VAI)
Sempre sul fronte fiscale slitta il termine per pagare gli acconti, dal 30 novembre al 10 dicembre.
Lo ha annunciato lo stesso Letta. Il rinvio, legato soprattutto al
futuro aumento degli acconti per banche e assicurazioni che dovrebbe
coprire lo stop alla seconda rata dell'Imu per le prime case,
riguarderebbe le persone giuridiche. Ma sull'Imu non pesa solo il rinvio
del decreto e il nodo dei terreni. C'è comunque chi deve pagare in ogni
caso l'imposta perché, per esempio, ha una seconda casa.
Ad oggi mancano ancora molte delibere comunali perché per legge possono
essere pubblicate entro il 9 dicembre. Allora i Centri di Assistenza
Fiscale, che nei giorni scorsi avevano già lanciato l'allarme sulla
grande difficoltà a fare milioni di pratiche in una sola settimana,
hanno scritto a Saccomanni e al presidente dell'Anci Piero Fassino per
sottolineare che ''la situazione è insostenibile'' ma anche per
comunicare che faranno i calcoli sui pagamenti con le delibere fatte
entro il 15 novembre. Non è possibile fare diversamente - dice il
Coordinatore della Consulta dei Caf, Valeriano Canepari - se si vuole
che la gente paghi entro il 16 dicembre''. E poi c'è lo Statuto del
Contribuente che stabilisce ''un minimo di 60 giorni tra l'adozione dei
provvedimenti di attuazione delle disposizioni tributarie, in questo
caso le delibere dei Comuni, e la scadenza per l'adempimento''. E allora
i Caf chiedono che ''eventuali minori importi versati da parte del
contribuente (a seguito di variazioni intervenute nelle delibere
comunali dal 16 al 30 novembre) vengano versate contestualmente al 1°
acconto Imu 2014 senza applicazione di eventuali sanzioni e interessi da
parte dei Comuni''.
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